Si pubblica il testo del volantino della nostra protesta di martedì 26 febbraio 2019.
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.” Art. 2 Costituzione
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale… senza distinzione… di condizioni personali e sociali.
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Art.3 Costituzione
Senza assistenza personale, una persona con handicap grave non può: coricarsi, girarsi nel letto, alzarsi, bere, mangiare, urinare, evacuare, lavarsi, vestirsi, sopravvivere in caso di incendio terremoto ecc., uscire di casa per condurre una vita attiva; insomma, vivere con la stessa libertà degli altri.
In pratica, con assistenza personale insufficiente un disabile grave gode molto meno di diritti e libertà rispetto a un ergastolano. Infatti, – mentre quest’ultimo può bere un bicchier d’acqua quando vuole, può evitare di farsi i bisogno addosso quando ne ha necessità, può girarsi nel letto, – da solo e senza assistenza personale un disabile grave non può fare le cose suddette e si trova costretto a farsi i propri bisogni addosso.
Quindi, per i disabili gravi, l’assistenza personale è più indispensabile dell'acqua.
L’assistenza personale riguarda cose così personalissime che deve essere gestita direttamente dal disabile, senza che ci mettano bocca altre persone come gli assistenti sociali e senza che ci guadagnino le cooperative.
La Regione stanzia pochissimi soldi per l’assistenza personale per la vita indipendente.
Il risultato è che oltre 200 persone sono in lista di attesa di ricevere il contributo vita indipendente, molti di coloro che lo percepiscono prendono cifre vicine al minimo di € 800,00 mensili, pochi disabili gravi percepiscono la cifra massima di € 1.800,00 mensili. Anche con tale cifra, non si vive. Infatti: si è costretti a concentrare tutte le attività nelle poche ore in cui si ha l’assistente personale; se a un disabile grave capita di aver sete quando non c’è l’assistente, non beve; la stessa cosa si deve dire per ogni necessità essenziale per la sopravvivenza.
In tali condizioni, chi necessita davvero di assistenza personale rischia ogni giorno la pelle per il fatto di non disporre di adeguata assistenza personale.
La morte di Roberto (dicembre 2015) dimostra che quanto appena affermato non è affatto un’esagerazione.
Anche quando la persona disabile vive in famiglia, è assolutamente inaccettabile che le Istituzioni cerchino in ogni modo di scaricare sui familiari il peso del-l’assistenza al disabile. La mancanza o scarsità di assistenza personale impedisce ai disabili di prendersi cura dei genitori quando diventano vecchi e non ce la fanno più. Dopo essersi fatti il culo tutta la vita per aiutare i figli con disabilità gravi, nella vecchiaia questi genitori si ritrovano a dover affrontare la morte da soli, come fossero animali.
Pertanto, si richiede:
il raddoppio delle risorse destinate alla vita indipendente dei disabili per una prima concreta attuazione della Costituzione nei loro confronti.
La Convezione ONU sui disabili stabilisce che la disabilità è il prodotto di come la società si comporta verso chi ha delle menomazioni.
Associazione Vita IndipendenteONLUS
AssociazioneToscana Paraplegici ONLUS
Habilia ONLUS
AssociazioneParaplegici Aretini ONLUS
Associazione Vita IndipendenteBassa Val di Cecina ONLUS
Centro Studi e Documentazione Handicap Pistoia
AssociazioneParaplegici Siena ONLUS
Associazione Rotelle Attive - Prato
ASHa Associazione Sportiva Handicappati ONLUS – Pisa